Bioritmo del cortisolo: il test salivare notturno

Bioritmo del cortisolo: il test salivare notturno

Bioritmo del cortisolo: il test salivare notturno. Il cortisolo è un ormone steroideo prodotto dai surreni, due piccole ghiandole (pesano soltanto 5 grammi) localizzate al di sopra dei reni, a forma di berretto frigio (una sorta di cappuccio del rene).

Sono costituite da una parte più esterna, la zona corticale (la corteccia destinata alla sintesi degli ormoni steroidei) e dalla zona midollare (la parte interna destinata principalmente alla produzione di adrenalina).

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A dispetto delle ridotte dimensioni, i surreni sono ghiandole importantissime per la nostra salute.

Sintetizzano diversi ormoni vitali per il corpo umano. Fra questi vi è il cortisolo, secreto dalla zona corticale secondo un ritmo circadiano strettamente correlato al ritmo sonno-veglia.

Viene rilasciato nel circolo ematico a partire dalle prime ore del mattino inducendo nell’organismo uno stato di allerta, segnalando che è ora di attivarsi per affrontare la giornata.

Ha il suo picco massimo al momento del risveglio per rimanere a livelli alti fino all’ora di pranzo.

Successivamente la produzione di cortisolo scende gradualmente per raggiungere il valore minimo la sera in prossimità dell’ora di andare a dormire.

La melatonina ha un andamento speculare rispetto al cortisolo. La secrezione inizia la sera in risposta al buio. E’ l’ormone del sonno, perché segnala all’organismo che è ora di riposare.

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Il cortisolo viene spesso definito ormone dello stress perché la sua produzione aumenta in condizioni di stress psico-fisico, consentendo al nostro organismo una pronta reazione in caso di necessità.

In soggetti con aumentata produzione di cortisolo (ipercortisolismo o sindrome di Cushing) si riscontrano concentrazioni alte di cortisolo con perdita del ritmo circadiano: il cortisolo rimane alto anche la sera al momento di andare a dormire.

L’ipercortisolismo o sindrome di Cushing è una malattia non comune, la cui diagnosi può essere insidiosa.

Alcune caratteristiche tipiche di questa sindrome, come obesità, diabete mellito, ipertensione, irsutismo, disturbi dell’umore e osteoporosi, sono molto comuni anche nella popolazione generale e tendono a sovrapporsi ad altri quadri, quali la sindrome metabolica e la sindrome dell’ovaio policistico. Questo comporta un frequente ritardo diagnostico e terapeutico.

L’identificazione di coloro che hanno un’alterazione del ritmo circadiano, con livelli di cortisolo elevati anche la sera, consente di arrivare alla diagnosi.

La saliva è un liquido biologico eccellente per la misura del cortisolo, in quanto è un “ultrafiltrato” naturale del sangue: gli steroidi non legati alle proteine di trasporto diffondono liberamente nella saliva. La concentrazione salivare degli ormoni steroidei riflette la frazione sierica libera, biologicamente attiva.

La determinazione del cortisolo nella saliva offre parecchi vantaggi rispetto al medesimo dosaggio su sangue.

La raccolta del campione non è invasiva, è facile e adatta per ragazzi in giovane età, bambini, adulti e anziani.

La saliva può essere raccolta la sera a casa al momento di andare a dormire, consentendo di identificare coloro che patologicamente hanno il cortisolo ancora elevato la sera. Possono essere raccolti più campioni in giornate differenti, da conservare correttamente a casa in attesa di essere consegnati al laboratorio.

INFORMAZIONI PER RACCOLTA DEL CAMPIONE CON SALIVETTE PER DOSAGGIO DEL CORTISOLO SALIVARE

Effettuare la raccolta del campione tra le ore 23 e le ore 24 o meglio al momento di andare a dormire

Nelle due ore precedenti la raccolta

  • non assumere cibo e bevande (con l’eccezione dell’acqua)
  • non fumare
  • non lavare i denti
  • evitare stress fisici e psichici

Sciacquare la bocca con un bicchiere d’acqua almeno 5-10 minuti prima della raccolta

Evitare di raccogliere il campione in presenza di sanguinamenti del cavo orale

MODALITA’ DI RACCOLTA DEL CAMPIONE

  • Rimuovere il tappo della salivetta
  • Far scivolare il tampone in bocca battendo delicatamente il fondo della provetta, evitando di toccare il tampone con le dita
  • Masticare lentamente il tampone o mantenerlo sotto la lingua per 2 minuti
  • Riposizionare quindi il tampone nel contenitore evitando di toccarlo con le dita
  • Chiudere la salivetta premendo con decisione sul tappo
  • Mantenere la salivetta in frigorifero a 4 °C
  • Consegnare in campione nei giorni seguenti in laboratorio

Il test è sconsigliato in persone con alterazione del ritmo sonno-veglia (turnisti, insonni), vietato in bambini con meno di tre anni e nei soggetti a rischio di deglutire il tampone della salivetta.

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