Sindrome dell’ovaio policistico: quei disturbi poco compresi

Sindrome dell’ovaio policistico: quei disturbi poco compresi

Sindrome dell’ovaio policistico: quei disturbi poco compresi. La sindrome dell’ovaio policistico è la patologia endocrina più comune nelle ragazze e donne in età fertile.

È caratterizzata da disfunzioni ovulatorie, iperandrogenismo e presenza all’ecografia di ovaie con aspetto policistico.

L’insulino-resistenza ha in genere un ruolo centrale soprattutto nelle donne con eccesso ponderale.

Può avere ripercussioni sull’aspetto riproduttivo, su quello metabolico, ma anche sulla qualità di vita.

Si manifesta con irregolarità mestruali fino all’amenorrea (assenza di flussi per tre mesi o più), disturbi cutanei legati a eccesso di ormoni androgeni e insulina, quali aumento dei peli (ipertricosi/irsustismo), acne, caduta eccessiva dei capelli (alopecia androgenica), acanthosis nigricans (iperpigmentazione e aumento di spessore della cute in alcune aree del corpo, come ad esempio nella parte posteriore del collo).

È una condizione che può avere un impatto importante sulla qualità di vita specialmente nelle adolescenti e giovani donne che vedono la propria immagine corporea alterata da obesità, acne, irsutismo, acanthosis nigricans, caduta dei capelli.

Nonostante vi sia una fiorente letteratura scientifica con linee guida che orientano il medico nella scelta della terapia farmacologica, non sempre vi è attenzione ai reali bisogni delle ragazze e al loro disagio emotivo adolescenziale.

L’obiettivo della cura della sindrome dell’ovaio policistico è invece proprio quello di ottimizzare la qualità di vita delle ragazze e giovani donne, tenendo conto dei loro bisogni, andando ad agire con i differenti approcci terapeutici su quegli elementi della sindrome che maggiormente creano disagio.

Un approccio centrato sulla persona, che prenda in considerazione le caratteristiche cliniche individuali, l’età, il contesto socio-economico e culturale, la necessità di aumentare l’auto-stima e le preferenze delle pazienti, è in grado di migliorare il risultato terapeutico e la qualità di vita in generale.

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