Farmaci per diabete e obesità e rischio visivo: cosa sappiamo davvero. Negli ultimi giorni il cosiddetto caso Roby Williams — rilanciato da diverse testate internazionali — ha riportato l’attenzione su presunti rischi oculari legati all’uso dei farmaci per il trattamento dell’obesità, in particolare quelli a base di semaglutide e tirzepatide.
Le notizie circolate parlano di “improvvise perdite della vista”, generando allarme tra molte persone con diabete o in terapia per la gestione del peso.
Tuttavia, come chiarito in una nota congiunta dalle società scientifiche AMD (Associazione Medici Diabetologi) e SID (Società Italiana di Diabetologia) uscito in questi giorni, le informazioni diffuse dalla stampa non trovano riscontro nelle evidenze scientifiche attualmente disponibili.
Che cos’è la NAION e perché se ne parla?
Il disturbo citato nelle cronache è la Neuropatia Ottica Ischemica Anteriore Non Arteritica (NAION), una condizione rara che provoca una riduzione improvvisa della vista.
È noto da tempo che il rischio di NAION è più alto nelle persone con diabete, ipertensione, dislipidemia e altre malattie metaboliche, indipendentemente da qualunque terapia farmacologica.
Alcune segnalazioni hanno suggerito un possibile collegamento tra NAION e uso di Semaglutide, ma:
- i casi riportati sono rarissimi
- non è stato dimostrato alcun nesso causale
- le autorità regolatorie hanno inserito la NAION solo come evento avverso potenziale, da monitorare con attenzione
Per quanto riguarda Tirzepatide, i dati sono ancora più limitati e non esiste alcun segnale di rischio definito.
Perché le società scientifiche invitano alla calma?
Perché, sottolineano AMD e SID, i benefici clinici degli agonisti del recettore GLP-1 e dei nuovi doppi agonisti GLP-1/GIP sono ampiamente consolidati:
- migliorano il compenso glicemico
- riducono il rischio cardiovascolare
- favoriscono perdita di peso significativa
- hanno un profilo di sicurezza validato da milioni di utilizzatori nel mondo
Di fronte a benefici così rilevanti, eventuali eventi avversi rari devono essere valutati con rigore, evitando di attribuire responsabilità causali a singoli casi riportati senza conferme.
Il vero rischio: la cattiva informazione
AMD e SID esprimono forte preoccupazione per la diffusione di notizie non verificate che possono:
- generare paure infondate
- indurre i pazienti a sospendere terapie efficaci
- mettere a rischio la loro salute metabolica e cardiovascolare
La valutazione dei rischi e dei benefici dei farmaci è competenza della comunità medica e deve basarsi solo su evidenze scientifiche e pronunciamenti degli enti regolatori.
Cosa devono fare i pazienti?
- Non sospendere la terapia senza aver consultato il medico curante.
- Affidarsi a professionisti qualificati, che monitorano gli eventuali effetti collaterali come per qualunque trattamento farmacologico.
- Non farsi guidare da allarmismi mediatici o testimonianze isolate.
In sintesi
Il caso Roby Williams ha acceso i riflettori su un tema sensibile, ma le evidenze non supportano un rischio dimostrato di deficit visivo legato ai farmaci moderni per diabete e obesità.
Le società scientifiche invitano alla prudenza, alla corretta informazione e alla continuità terapeutica sotto supervisione medica